
OSTEOPATIA e BAMBINI
di
Filippo Bongiorni
Oggi inauguriamo una rubrica di approfondimento sull’osteopatia in ambito pediatrico tenuta
da Filippo Bongiorni, osteopata della nostra equipe che da anni si è specializzata nel trattamento del bambino contribuendo a rendere il Poliambulatorio Health il centro di riferimento a Piacenza in materia.
È importante parlare di osteopatia, perchè spesso si associa erroneamente il nome di questa
professione a diverse tecniche o approcci con cui l’operatore lavora ma l’argomento è molto vasto e complesso.
Con gli articoli che iniziamo a pubblicare da oggi cercheremo, per quanto possibile, di
fare un po’ di chiarezza sull’osteopatia e di come questa professione può avere interazione con il campo pediatrico.
Osteopatia
Qualche cenno sulla materia per aiutarci a capire un po’ meglio insieme.
Uno dei primi principi dell’osteopatia è che il corpo è un’unità. La persona è regolata, coordinata e
integrata tramite le funzioni dei sistemi anatomici, fisiologici e psicosociali collegati.
Qualsiasi tentativo di sconporre in distretti questa unità, con scopo didattico o diagnostico, è sempre NON naturale. Non si puo’ segmentare un’unità, andrà appunto considerata nella sua interezza.
Struttura e Funzione sono in relazione reciproca: non posso pensare che il contenitore e il
contenuto del nostro sistema possano lavorare ognuno per proprio conto. Una problematica
funzionale darà sempre un’informazione al “gestore” della struttura e viceversa.
Un altro punto chiave è che l’organismo è in grado di autoregolarsi e curarsi autonomamente.
Il terapeuta, in osteopatia, non è l’operatore ma il Sistema stesso del paziente.
In condizioni ottimali di fisiologia, il corpo umano avrà come primo obiettivo di prevenire e curare
la disfunzione o la patologia mantenendo integra questa sua capacità autoregolatrice e conservando
corpo mente e spirito (unità descritta prima) in salute.
A.T. Still fondatore di questa professione non si stancava mai di dire che la patologia è un
EFFETTO, non la CAUSA della disfunzione.
Dopo questa introduzione doverosa per capire alcuni aspetti dell’osteopatia, domando a
me è a voi: come può l’osteopatia interagire con l’ambito pediatrico?
Osteopatia e pediatria
Se descriviamo l’osteopata come colui che “scrocchia” la schiena, come può egli valutare ed
eventualmente trattare un neonato di qualche settimana di vita? Come puo’ essere di supporto in
problemi quli plagiocefalia o torcicollo miogeno o suzione-deglutizione o di reflusso o coliche o
stipsi o disturbi del sonno? Se descriviamo l’osteopata come colui che esegue solo un insieme di
tecniche in ambito strutturale, viscerale, cranio sacrale o fasciale come può valutare ed
eventualmente trattare un bambino in fase di sviluppo neuro-psico-motorio?
L’osteopata invece è colui che, approcciandosi al sistema-paziente, utilizzando solamente le mani, riesce a valutare ed interpretare in quale condizione di salute è il sistema stesso.
L’osteopata è quella figura professionale che quando si approccia al bambino si pone, e cerca di dar
risposta a domande come:
- quanta capacità adattativa ha perso e in quale ambito?
- quale distretto è in difficoltà e potenzialmente sta perturbando il sistema, condizionandolo, tanto da manifestare un sintomo?
- quale errore procedurale sta commettendo il sistema di quel bambino nel gestire un aspetto, ad esempio, posturale?
Allora si che inizia ad aver senso il ruolo dell’osteopata, e la sua efficacia, nella gestione del bambino già dall’età neonatale e durante tutto lo svilutto. Inizia ad aver senso il potersi confrontare con le figure specializzate nell’ambito pediatrico quali il pediatra stesso, il logopedista, il neuropsicomotricista…
Nei prossimi articoli, vi racconteremo un po’ più nello specifico quali situazioni incontriamo in
ambito pediatrico e come siamo soliti anche ad affrontarle in un lavoro di EQUIPE.
Grazie dell’attenzione e alla prossima news!
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